top of page

Yule, la magia del solstizio d'Inverno

  • Immagine del redattore: Mari
    Mari
  • 11 dic 2019
  • Tempo di lettura: 3 min


Quando si pensa al Natale, una delle prime cose che vengono in mente sono le candele, le luci che addobbano gli alberi, le strade e le case. Ci riuniamo in famiglia o fra amici davanti al fuoco del camino a chiacchierare e a mangiare dolcetti.

Tutti i riferimenti alla luce sono retaggi di tradizioni antichissime legate al culto del Sole. Il Solstizio d'Inverno, che generalmente si verifica il 21 o il 22 dicembre, rappresenta infatti la "rinascita" dell'astro solare, le giornate dopo aver raggiunto l'apice dell'oscurità cominciano a riguadagnare ore di luce rispetto a quelle di buio.

Gli antichi Romani celebravano il "Sol Invictus", ovvero il Sole non vinto, proprio il 25 dicembre alla fine dei Saturnali. Un culto che trae le sue origini ad Oriente, particolarmente sentito in Siria ed in Egitto. Il Sol Invictus riunisce divinità del tardo Impero Romano come Helios, El -Gabal e Mitra. Quando Giulio I, verso la metà del IV secolo, fissò la data del Natale cristiano proprio il 25 dicembre, la figura di Gesù si sovrappose a quella delle antiche divinità solari. Anche a livello iconografico la corona di spine del Cristo in croce ricorda molto la corona raggiante di queste divinità.

Un'altra antichissima tradizione precristiana legata al popolo germanico è quella di Yule. Le origini di questo nome sono incerte, ma nelle lingue scandinave Jul o Jól significano sia "Yule" che "Natale". In questo periodo di danze e riposo si celebrava la morte del Re Oscuro, il vecchio sole, e la nascita del Sole Bambino attraverso la Grande Madre Terra.


Il Vischio

La pianta simbolo di questo periodo è il Vischio. Pianta sacra ai drudi, con le sue bacche bianche e traslucide, simili allo sperma, era simbolo di rinascita e vittoria della Vita sulla Morte. Poteva essere raccolto solo dai sacerdoti grazie all'uso del falcetto d'oro. Si pensava fosse discesa dal cielo, figlia del Fulmine e quindi di origine divina. I Galli chiamavano il Vischio "quello che guarisce tutto" e veniva usato come rimedio universale anche per le malattie più gravi.

Ancora oggi baciarsi sotto il vischio porta buona fortuna.



Il Ceppo di Yule

Un rituale molto bello che possiamo compiere per le celebrazioni di Yule è l'accensione del Ceppo.

Prendiamo un ceppo di Frassino, Pino o Abete e orniamolo con alcune fra le erbe sacre di questo periodo, legandole con un nastro rosso:


Cardo dona forza e protezione

Betulla per un nuovo inizio

Agrifoglio rappresenta l'anno appena passato

Alloro pianta solare contro le negatività

Vischio per la rinascita

Salvia per la lunga vita

Edera la pianta del solstizio

Tasso indica l'anno che volge al termine


Bruciamo il Ceppo nel camino o in un falò in giardino. Possiamo accendere il fuoco utilizzando un pezzetto di legno non bruciato del Ceppo dell'anno precedente, se lo abbiamo. Beviamo vin brulè e mangiamo dolcetti festeggiando e meditando sul significato della rinascita e di questo rito di passaggio.

Le ceneri che rimarranno dopo che il Ceppo sarà bruciato sono sacre. Possiamo distribuirle ai partecipanti come talismano, oppure possiamo spargerne un po' nel giardino e nei vasi per propiziare la fertilità del terreno.



Il Ramo dei Desideri

Se in questi giorni vi capita di andare a fare una passeggiata in campagna o nei boschi, rimanete in ascolto. Se trovate un ramo secco che vi ispira particolarmente potete prenderlo, lasciando in cambio una piccola offerta alla Madre Terra. Portatelo a casa e appendete al ramo, con dei nastri rossi o color oro, dei bigliettini ripiegati sui quali avrete scritto i vostri desideri e propositi per il nuovo anno.

I desideri devono essere chiari, precisi e scritti in forma positiva. Se ad esempio volete guarire da una malattia non scrivete "non voglio più stare male" ma piuttosto "Io voglio godere sempre di buona salute".

Appendete poi il ramo con i desideri in alto, all'ingresso della vostra casa. Anche i vostri ospiti potranno scrivere i loro desideri.

Il giorno del solstizio potrete bruciare il ramo nel falò di Yule realizzato facendo ardere il Ceppo sacro.



Cibi adatti a queste celebrazioni sono le mele, il panpepato e i biscotti di pan di zenzero. Potete preparare i biscotti a forma di cerchio ( simbolo del sole), campane (per scacciare le forze del male), stelle (protezione dalle negatività) e albero (fertilità della terra anche durante l'inverno). Torte con forme di animali, divinità, soli, stelle e lune sono state rinvenute anche all'interno di sepolture preistoriche*





* Scott Cunningham, Enciclopedia della Cucina Magica, 2006 - Mursia Editore




Comments


  • facebook

©2019 by Il sentiero della luna. Proudly created with Wix.com

bottom of page